L'energia elettrica, depressa dalla crisi, scorre un po' meno sulla rete nazionale: -6,7% (317 miliardi di kilowattora nel 2009 rispetto ai 339,5 del 2008). Ma per Terna, il gestore-padrone dell'alta tensione italiana, gli affari balzano lo stesso all'insù. Merito del paracadute tariffario aperto dall'Authority, che tiene conto del calo dei consumi e intanto premia gli investimenti per potenziale le interconnessioni e proiettare il sistema elettrico verso una "geografia" necessariamente più complessa e sofisticata, in grado di gestire (non è facile) l'intermittenza delle rinnovabili, la parcellizzazione della produzione ma anche il futuro impatto del nucleare.

La rete, insomma, si irrobustisce e diventa più ricca. Ed ecco che i conti di Terna – indica il bilancio 2009 approvato ieri dal cda – si impennano: rispetto al 2008 i ricavi aumentano del 13,8% a 1,36 miliardi di euro, l'Ebitda sale del 18% superando di un soffio il miliardo, con gli utili balzano a 771 milioni con un progresso del 135,4% per merito della cessione della controllata brasiliana Terna Participações perfezionata lo scorso 3 novembre, ma comunque del 17,8% a 354 milioni di euro senza considerare questo evento straordinario.

Va detto che gli uomini di Terna se la sono sudata proprio sul fronte decisivo degli investimenti, cresciuti del 17,7% (900,4 milioni di euro nel 2009) a fronte di un aumento dell'indebitamento finanziario netto a quasi 3,8 miliardi di euro rispetto ai poco meno di 3 miliardi di fine 2008 a perimetro omogeneo.

Un buon equilibrio che gratifica comunque gli investitori e trova gli apprezzamenti dei mercati. Agli azionisti verrà assegnato (così ha proposto il Cda) un dividendo 2009 complessivamente superiore del 20% rispetto all'anno precedente: 19 centesimi di euro per azione di cui 7 già pagati in acconto e 12 a saldo il 24 giugno con stacco il 21 giugno. A Piazza Affari il titolo prosegue intanto il rally sui massimi: dal 23 febbraio ha superato il suo record per 11 volte in successione e nella seduta di ieri ha toccato quota 3,22.

«Abbiamo mantenuto le promesse in un anno molto difficile con un risultato molto importante in termini di efficienza e capacità di creare valore per gli azionisti» rimarca l'amministratore delegato Flavio Cattaneo. Promesse per il futuro? L'anno in corso rispetterà in pieno – si legge in una nota – quanto previsto nel Piano Strategico 2010-2014. Terna completerà la riunificazione sotto il suo ombrello operativo della rete ad alta tensione italiana arrivando alla fine di quest'anno al 99%. E i nuovi investimenti saranno finalizzati in particolare «alla riduzione delle congestioni della rete e alla rimozione dei vincoli causati dall'incremento di fonti di generazione rinnovabili, coerentemente con l'obiettivo della società di un ulteriore miglioramento dell'efficienza operativa, assicurando la massima qualità del servizio di trasmissione e una gestione sempre più efficiente e sicura dei flussi di energia».

Per garantirsi i mezzi destinati a sorreggere gli investimenti Terna ha tra l'altro firmato, il 18 marzo scorso, un accordo con la Banca europea per gli investimenti (Bei) per un ulteriore finanziamento da 73 milioni di euro finalizzati al progetto Sapei, il nuovo cavo sottomarino ad alta tensione che si va completando per unire la Sardegna al Continente. Il finanziamento – ricorda Terna – incrementa quello già in essere da 300 milioni di euro sottoscritto il 5 maggio 2008. Anche questo secondo finanziamento avrà durata pari a 20 anni e sarà rimborsato in rate semestrali a partire dal quinto anno.

I NUMERI+20%Il dividendo
Dividendo proposto per il 2009 è di 19 centesimi di euro per azione, in crescita del 20% rispetto al 2008 (di cui 0,7 euro già pagati quale acconto)
+135%Il risultato netto
L'utile netto del 2009 è salito del 135% a 771 milioni di euro (354 milioni, +17,8%, senza impatto cessione della controllata brasiliana)

 

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